Incompetent translation, an agency that values style over substance, and the usual non-native-speaker trick. “Merry me in Verona” leaves the city of Shakespeare’s Juliet something less than merry.
The “English” version of the sposamiaverona.it site contains other gems of non-native translation:
— The Juliet’s House: The Medieval residence, picturesquely restored by Antonio Avena in the early twentieth century, features a beautiful internal facade made of exposed brick…. [We’re sure the “picturesque restoration” is dandy, but what we’re really dying to see is that “internal facade.”]
— The Promise of Love: “The promise of love at Juliet’s house, a ceremony reserved for boyfriends or unmarried couples who just want to declare their feelings on the balcony most famous in the world.” [Though we are pleased to note that the City of Verona apparently approves of gay civil unions and allows “boyfriends” to publicly declare their commitment on the “balcony most famous.”]
— The Notary’s Chapel: “Built between 1408 and 1419 on behalf of the honourable Notaryâs College that dedicated it to St. Zeno and St. Daniel, the Notary’s Chapel is located on the first floor of the Masseria Tower (the fortified tower) and hosts one of the most valuable decorations realized on public commission.” [Isn’t this the same sleep-inducing, barely competent, Italian translator who did the italia.it site?]
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Sposi nella casa di Giulietta : sbagliati i cartelloni in inglese
«Sposami a Verona», i promo sbagliati e poi corretti con fogli posticci. Lâira dellâassessore: «Colpa della ditta incaricata»
Il manifesto affisso a Verona, si legge «merry» invece di «marry»: Ú uno degli errori che campeggiano sulle pubblicità (MTon/Fotoland)
VERONA – Come si traduce in inglese «peso el tacon del buso»? Magari spiegarlo ad un turista straniero non sarĂ proprio semplice, ma lâevidenza del detto, tutto veronese, sarĂ stata palese a chi ha passeggiato per Piazza dei Signori a Verona. Un grande pannello pubblicizzava ai turisti stranieri la possibilitĂ di fare di Verona il proprio nido dâamore, la cittĂ nella quale proclamare il proprio «sÏ». Il progetto Ăš piuttosto noto: «Sposami a Verona» cambia la cittĂ e la rende non piĂč il simbolo dellâamore tragico alla Romeo e Giulietta di Shakespeare, ma quello dellâamore con il lieto fine, alla Letters to Juliet per capirsi. Non a caso il Comune si Ăš molto impegnato in questo senso offrendo la possibilitĂ , alle coppie pronte al grande passo, di sposarsi in alcuni tra i luoghi piĂč belli di Verona.
A questo scopo ha realizzato un sito, in cinque lingue (che non sempre funziona), perchĂ© lâamore non conosca confini, e per chi il sito ancora non lâha visto alcuni pannelli nei quali si pubblicizza lâiniziativa. Una campagna in grande stile con un piccolo neo perĂČ: la traduzione in inglese dei pannelli Ăš imperfetta. Ci sono alcuni grossolani errori che potrebbero far sorridere qualche purista della lingua di Shakespeare. Nel sito e sui manifesti si legge «merry» invece di «marry», ad esempio. Per fortuna i tecnici di palazzo Barbieri se ne accorgono e, a fine aprile, inviano alla ditta che li realizza la corretta ortografia del testo. «In data 26 aprile – precisa lâassessore ai Servizi demografici Daniele Polato – gli uffici dellâassessorato ai Servizi demografici avevano giĂ comunicato alla ditta Consulting Image Art Studio le correzioni allâerrata traduzione in inglese del testo inviatole in lingua italiana per promuovere sui totem esposti in piazza dei Signori, a titolo gratuito, lâiniziativa Sposami a Verona».
Lo scambio di mail tra le parti va a buon fine e il testo viene corretto ed esposto. Solo che lâazienda incaricata, invece, di realizzare un nuovo pannello opta per sovrapporre agli errori, delle toppe, della stessa plastica bianca, con le parole scritte correttamente. Tutto bene fino quando qualcuno non se ne accorge. E cosĂŹ realizza il proverbio: câĂš il buso, il tacon e pure la grande irritazione dellâassessore Polato al quale dopo aver investito tanto in questo progetto pare quasi di sentirli i risolini dei turisti nei confronti dei solito italians. PerciĂČ lâassessore chiarisce infastidito: «Lâinfelice quanto economica modalitĂ scelta per apportare le correzioni Ăš dovuta esclusivamente alla responsabilitĂ della ditta in questione, che risponderĂ al Comune per lâeventuale danno di immagine».
Corriere del Veneto
Samuele Nottegar
10 agosto 2010©